Prima che l’Inghilterra imponesse come passatempo universale un gioco che ben presto divenne un vero e proprio sport, nel vecchio continente si praticava lo sport della palla con le mani. E in Italia il gioco più apprezzato era quello del pallone con il bracciale. Nato nelle corti rinascimentali, questo gioco fu praticato in un primo tempo esclusivamente nelle arene dei palazzi nobiliari. Solo più tardi anche da gente con sangue più rosso che blu sulle piazze e nelle strade, acquisendo una popolarità straordinaria lungo tutta la penisola.
La difficoltà del gioco, e quindi l’abilità dei giocatori, consisteva nell’addomesticare con un pesante strumento di legno pieno di punte – il bracciale – una capricciosa sfera di cuoio e scaraventarla con forza e precisione da una parte all’altra di un rettangolo da gioco. Tra la fine del Settecento e gli inizi del secolo successivo, con la costruzione di impianti specifici (sferisteri), si cominciarono a codificare anche alcune regole per lo svolgimento del gioco che prima non conosceva limiti di tempo e di durezza degli scontri fisici tra i partecipanti.
Proprio nel centro storico di Macerata si trova lo Sferisterio. Da molti considerato il più bello degli edifici neoclassici dell’Italia centrale, fu costruito intorno al 1820, realizzato grazie all’idea e alla generosità di cento consorti che riuscirono ad offrire, per la messa in opera, 100 scudi ciascuno. La somma risultò insufficiente per far fronte alle ingenti spese e per raggiungere l’ammontare occorrente si ricorse all’aiuto di un altro gruppo di maceratesi, che donarono ancora 100 scudi ciascuno per la realizzazione dell’ opera. Un’ulteriore donazione venne sottoscritta in un secondo tempo dal nobile maceratese Maffeo Pantaleoni per completare la costruzione dei palchi: questi si distinse per un’elargizione di ben sedici carati.
In memoria della generosità dei signorotti maceratesi che resero possibile la costruzione dell’impanto i visitatori possono oggi leggere sul frontespizio dello sferisterio la seguente iscrizione: Ad ornamento della città a diletto pubblico, la generosità di 100 consorti edificiò mdcccxxix.
Il disegno dello sferisterio ha una forma semiellittica chiusa con un alto muro. Internamente colonne doriche impreziosiscono un grande loggiato di palchi, tra loro sovrapposti, che si sviluppa per tutta la lunghezza della curva ellittica e dona alla struttura un senso di dinamicità. L’inaugurazione avvenne dopo circa 10 anni dall’inizio dei lavori, nel 1829. I festeggiamenti, si dice, durarono oltre due mesi. Lo sferisterio nei suoi 167 anni di storia è stato utilizzato per ogni sorta di manifestazioni: spettacoli di equitazione, giostre, circhi equestri, per tombole e, da alcuni anni, anche per spettacoli di opere liriche. Spentasi la passione per il gioco del pallone col bracciale, divenne il luogo dove si disputavano partite di football e incontri di lawn-tennis, caccia al toro e numerosi spettacoli, che furono sospesi allo scoppiare della prima guerra mondiale. In occasione di visite di papi, sovrani e ministri, lo sferisterio è stato anche impiegato come luogo per ricevimenti.
Probabilmente è proprio per la destinazione della struttura alle rappresentazioni liriche che si devono le sue più recenti fortune e la sua notorietà in tutto il mondo.
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