Le sue origini risalgono ad età preistorica. Attratti dalla sicurezza dell’approdo, antichi popoli vi prendono terra e si insediano (1400 a.C.). Dalla Sabina successivamente sopraggiungono i Piceni, guidati dall’uccello sacro a Marte, il Picchio. Influenze elleniche ed etrusche rendono sempre più civili gli abitanti.
Nell’anno 387 a.C. vi si stabilisce una colonia di siracusani, i Dori, popolo di civiltà greca, che portano un soffio di più progredita civiltà; sorgono edifici maestosi e robusti, si costruiscono mura di difesa attorno alla città. Ecco perché Ancona ebbe l’appellativo di Dorica. Ancona, agguerrita e popolosa, respinge l’invasione dei Galli-Sènoni, ed è alleata di Roma e combatte a fianco dei Romani contro Annibale. L’imperatore Traiano ne migliora il porto e le fortificazioni; proprio da Ancona Traiano parte per la vittoriosa guerra contro i Daci. Il Senato e il popolo Romano eternano l’avvenimento con il bellissimo Arco Trionfale, attribuito ad Apollodoro di Damasco. Alla calata dei Longobardi deve accettare la loro protezione, ma quando scendono i Franchi si pone sotto l’alto dominio della Chiesa. È allora che la regione prende il nome longobardico di Marca.
Nell’848 i Saraceni, battuta nel Canale d’Otranto la flotta veneto-anconitana, occupano Ancona e la distruggono. Ma la città risorge ben presto con mirabile vitalità e respinge altri due assedi: di Federico Barbarossa nel 1167 e del suo luogotenente Cristiano Arcivescovo di Magonza affiancato dalla flotta di Venezia. Dopo tanta ferocia di guerre e di lotte, una pagina di pace: un povero fraticello viene dalla sua Umbria ad Ancona per imbarcarsi per l’Oriente: è San Francesco d’Assisi (1219).
Intanto Ancona, ormai importante Repubblica Marinara, si arricchisce con i suoi fortunati traffici con l’Oriente. Splendide testimonianze di questa sua attività sono la Cattedrale di San Ciriaco, il Palazzo del Senato, la Chiesa di Santa Maria della Piazza, costruiti nel semplice ed armonioso stile romanico. L’architetto Giovanni Pace detto Sodo, costruisce la Loggia dei Mercanti, la cui facciata gotica si deve a Giorgio de Sebenico, come i portali di Sant’Agostino e di San Francesco alle Scale, nonché la facciata del Palazzo Benincasa in via della Loggia. Altri artisti lasciano nobili segni del loro lavoro come i pittori Carlo Crivelli, Lorenzo Lotto e Tiziano.